5. Escursione su Monte Cengio
Un sentiero sui monti vicentini facile e spettacolare. Da Piazzale Principe di Piemonte a cima Monte Cengio. Escursione in uno dei teatri più cruciali della guerra sugli altipiani vicentini
4,5 km
2 h
400 mt
Percorso
dettagli pdf
gpx | kml
Sentiero 651
Da vedere
Cima Monte Cengio
Trincee
Posto panoramico al Granatiere
Pausa e ristoro
Rifugio al Granatiere
Il sentiero sul Monte Cengio
Non vi è sull’altopiano di Asiago un sentiero tanto facile e al contempo spettacolare quanto quello che percorre la Granatiera sulle pendici di Monte Cengio. È un percorso che ho ripetuto più volte proprio per la sua facilità, proprio perché si può improvvisare con famiglia o amici. Un rifugio/ristorante a metà percorso, è una provocazione anche per i più sportivi ma, come vedremo, volendo non mancano nemmeno le sfide.
Si può scegliere se percorrere tutto il sentiero della “Granatiera” o arrivare in auto al rifugio e percorrere solo l’ultimo tratto che porta alla cima. Per i “duri e puri dell’escursione” esiste persino il Sentiero delle Postazioni, che parte da Cogollo del Cengio, circa mille metri più in basso, percorso caratterizzato da 8 postazioni per cannoni/mitragliatrice in caverna lungo il crinale e un sentiero molto ripido che porta al piazzale in due ore e mezza circa. Insomma, ce n’è sia per accaniti appassionati che per i più assonnati gitanti della domenica.
Nel percorso classico qui trattato, da Piazzale Principe di Piemonte a cima Monte Cengio, il dislivello complessivo (considerando salite-discese-risalite) è circa 350 metri.
Monte Cengio nella prima guerra mondiale
Monte Cengio e le alture accanto vennero investiti dalla Strafexpedition – nome ufficiale Offensiva di Primavera, del maggio 1916, manovra austroungarica dalla Val d’Adige alla Valsugana che mirava a penetrare nella pianura Padana e a circondare a tenaglia l’esercito italiano impiegato a combattere su Carso e Dolomiti. La sua posizione dominante ne fece un obiettivo primario bersaglio di enormi sforzi offensivi.
Assalito da più lati, dopo aspri combattimenti anche corpo a corpo, durante i quali la brigata comandata dal generale Pennella resistette a lungo, l’esercito nemico occupò la zona di Monte Cengio e si spinse anche oltre, fallendo però il suo tentativo di scendere sulla pianura ostacolato dalla forte resistenza italiana.
Un mese dopo, fallito l’obiettivo principale, l’esercito austro-ungarico arretra e si assesta sulla linea che percorre lo spaccato della Val’Assa e attraversa gli abitati di Rotzo e Roana, una linea meglio difendibile e raggiungibile dagli approvvigionamenti. Monte Cengio viene quindi nuovamente occupato dall’esercito italiano che provvede ad ampi consolidamenti costruendo la cosiddetta “Granatiera”, un nome dato in ricordo della brigata dei Granatieri di Sardegna del generale Pennella che in questo e nelle alture circostanti, perdette nove decimi degli effettivi (tra morti, feriti e prigionieri).
La mulattiera serviva da arroccamento alle fortificazioni sui crinali e sulla cima del Cengio. Costruita dietro le creste, permetteva di muoversi completamente al riparo dal tiro nemico. Una “versione breve” ma altrettanto spettacolare e ardita della strada delle 52 gallerie sul Pasubio.
Al di là della retorica degli ufficiali o delle fredde cifre (non so quali deprecare di più), nel percorrere questo come altri sentieri della Grande Guerra è percepibile il sacrificio e il terrore passato. Su queste cime gli italiani hanno veramente combattuto, come in qualche testo è scritto, “coi petti” più che con le armi e le molte testimonianze avversarie lo confermano.
Pochi metri separavano il nemico dalla pianura e ancor più sottile fu il confine tra determinazione e rassegnazione ma fu sufficiente […]
Scopri il seguito…
su Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini.
Il libro descrive dieci sentieri selezionati in base a criteri paesaggistici e a criteri storici in relazione alla prima guerra mondiale. I percorsi sono compresi tra la valle dell’Adige e la valle del Brenta: Massiccio del Pasubio, Altopiano dei Fiorentini, Altopiano di Asiago. Paesaggi tra i più belli del Veneto visti con gli occhi di adesso e con quelli di allora. Il libro è corredato di informazioni sul percorso, diari, note storiche, geografiche, turistiche e naturalistiche, foto a colori, vicende e approfondimenti sulla Grande Guerra. Disponibile in formato cartaceo ed ebook.
- autore: Carlo Gislon
- pagine: 130 – colori
- formato: 13 x 24 cm
- ebook: epub e mobi
- prezzo ebook: euro 9,99
- prezzo cartaceo: euro 19,76