4. Deviazione in Trentino… escursione su Spitz Vezzena
Sentiero dall’Altopiano di Vezzena allo “Spitz”. Dove la sorpassata logica dei generali si scontrò con la nuova legge della mitragliatrice e della trincea
10 km
5,5 h
580 mt
Percorso
dettagli pdf
gpx | kml
Sentiero 205
Da vedere
Col Basson
Forte Busa Verle
Forte Spitz Verle
Cima Vezzena
Pausa e ristoro
Malga Fratte
Albergo Vezzena
Premessa
Che ci fa un sentiero completamente in provincia di Trento in questo elenco? Osservazione più che legittima che merita una doverosa risposta. Innanzitutto, geograficamente e “storicamente” parlando (in relazione alla I GM), non vi è soluzione di continuità tra l’Altopiano di Vezzena e quello di Asiago. In secondo luogo, questi paesaggi furono soggetti ad attacchi provenienti dal vicino confine italiano di allora e, infine, rappresentarono la porta di ingresso nell’Altopiano di Asiago dell’offensiva austriaca nota come Strafexpedition. Non si può quindi comprendere guerra e paesaggi degli altipiani vicentini senza accennare a questi luoghi. Non me ne vogliate quindi e non sia mai che si crei confusione, ribadisco: questo sentiero è in Trentino!
Cenni generali
La val d’Assa, una profonda spaccatura che taglia a metà l’altopiano di Asiago diventa, nell’immediato Trentino, l’altopiano di Vezzena. Non v’è soluzione di continuità geografica con l’Altopiano di Asiago così come, in un certo senso, negli eventi bellici del ’15 e del ’16.
Provenendo da Asiago, il paesaggio della valle, dapprima avvolto da ripidi e ombrosi pendii boscosi, sfocia nella luminosità tipica di un pianoro montano nel momento in cui oltrepassa il confine Veneto-Trentino, dove le foreste lasciano rapidamente il posto ad ampi pascoli, oggi come nei secoli passati. Tra queste gradevoli alture, lo sguardo è finalmente libero di spaziare attorno e cogliere in lontananza ma ben distinte alcune delle cime più importanti dell’altopiano: Vezzena, Portule e le attente sentinelle Verena e Campolongo.
Su questi prati che ondeggiano placidamente, una efficiente linea difensiva bloccò, agli inizi del conflitto, qualsiasi tentativo italiano di proseguire verso Trento. Le antiche opere di difesa sono ora inglobate a diritto nella natura: gli abeti sostituiscono il filo spinato dei forti le cui mura sembrano diventate roccia, le centinaia di buche sparse attorno e le numerose trincee sono state ammorbidite dall’uomo e dalle intemperie e solo il pascolo continuo degli animali ne tiene puliti i contorni. Nella consapevolezza di quanto successe, quei segni, più o meno evidenti, sono sufficienti per spezzare il puro idillio che quei luoghi possono offrire e dare un significato più profondo all’escursione.

Fu un po’ come un fiume, quello delle truppe italiane che nel maggio del ’15, subito dopo lo scoppio della guerra, percorse la val d’Assa e si arrese alla mitragliatrice e alle errate valutazioni tattiche.
L’escursione saggia lo stesso terreno di quegli iniziali disperati attacchi e di quelle strenue difese, salendo sui morbidi versanti di collina Basson, scendendo per poi risalire a fianco dei ruderi di forte Busa Verle e accelerare verso forte Spitz Vezzena o Spitz Levico, il posto perfetto per ammirare, al contempo, la verdeggiante piana che fu campo di battaglia e il precipizio della Valsugana che si allarga verso i laghi di Levico e Caldonazzo.
Pur nella loro calma lontananza, anche queste ultime argentee presenze furono in un certo senso partecipi col loro poderoso carico di morte: i cannoni ai loro pressi che contribuirono freddamente a rendere la città di Asiago una distesa di macerie. Dal lato opposto, sopra il paese di Luserna, il forte Campo che chiude completamente lo sbarramento militare austriaco che partiva dai precipizi della Valdastico per chiudersi con quelli della Valsugana. L’escursione non tocca questa meta che potrebbe però rappresentare un’altra interessantissima destinazione o un completamento.
I forti, pur imponenti, si intravvedono discretamente e gradualmente, nascosti oggi da macchie di abeti centenarie e accessibili almeno in parte al contrario di allora, quando corone concentriche di filo spinato intrappolavano gli assalitori come pesci nella mattanza […]
Scopri il seguito…
su Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini.
Il libro descrive dieci sentieri selezionati in base a criteri paesaggistici e a criteri storici in relazione alla prima guerra mondiale. I percorsi sono compresi tra la valle dell’Adige e la valle del Brenta: Massiccio del Pasubio, Altopiano dei Fiorentini, Altopiano di Asiago. Paesaggi tra i più belli del Veneto visti con gli occhi di adesso e con quelli di allora. Il libro è corredato di informazioni sul percorso, diari, note storiche, geografiche, turistiche e naturalistiche, foto a colori, vicende e approfondimenti sulla Grande Guerra. Disponibile in formato cartaceo ed ebook.
- autore: Carlo Gislon
- pagine: 130 – colori
- formato: 13 x 24 cm
- ebook: epub e mobi
- prezzo ebook: euro 9,99
- prezzo cartaceo: euro 19,76